Mostra “Pepi Merisio. Gioco!”

Da oggi, giovedì 24 giugno, a domenica 3 ottobre la cinquecentesca Villa Fabri di Trevi (PG) ospiterà la prima mostra organizzata dopo la scomparsa di uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento.

Cinquanta scatti poetici nella loro immediatezza, realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, ripercorrono il tema senza tempo del gioco, in una quotidianità genuina che è ancora in grado di rivelarci grandi lezioni di vita.

La semplicità pervade le stampe come noi stessi: i seminaristi di Bergamo che giocano a basket proprio quando Pepi Merisio entra nel cortile non sono lontani dagli orchestrali che ammazzano il tempo tra una scena e l’altra giocando a scacchi. E ancora, i ragazzi sorridenti del Rione Stella, la bici in primo piano parcheggiata vicino al campo di calcio improvvisato, il bambino di Teglio che segue la madre con la sua piccola gerla vuota e che gioca alla fatica della vita, sono, in fondo, esempi e scorci della nostra esistenza.

“Il gioco, in tal senso, è quell’attimo eroico e atemporale in cui ci si immerge per mettere uno stacco dalla cronaca ed entrare nella propria storia”,

scrive Flavio Arensi, che ha curato la mostra, coprodotta e organizzata da Le Macchine Effimere e Menti Associate, con il Patrocinio del Comune di Trevi in collaborazione con il Complesso Museale di San Francesco.

Questo non è solo un sentito tributo a Pepi Merisio, ma anche l’inizio di una nuova fase: l’esposizione costituirà il via – per Villa Fabri e per l’intera cittadina umbra – di una nuova stagione culturale fatta di incontri, conferenze e concerti. Apriamoci di nuovo alla vita e, perché no, al gioco!